La crescente connessione tra TV e dispositivi mobili combinata alla copertura della banda larga stanno rendendo sempre più semplice e veloce l’accesso ai contenuti 4K/UHD.
Gli studi di post-produzione stanno quindi alzando la posta in gioco attrezzandosi per i formati di ultima generazione, ma molti altri fattori oggi li rendono più competitivi che mai.
I tempi di turnaround sono una componente chiave nelle lavorazioni moderne e non ci si può permettere che il tempo di lavorazione raddoppi, se non quadruplichi, solo perché si è alle prese con materiale ad altissima risoluzione.
Tuttavia, c’è un effetto secondario meno pubblicizzato che influenza la post-produzione nell’era digitale. È enormemente aumentato ciò che si può filmare e lo “shooting ratio” è cresciuto in maniera esponenziale. Basti pensare che il celebre film di azione firmato George Miller Mad Max: Fury Road ha uno shooting ratio di 240:1, con 480 ore di girato raw. È più di 2 volte e mezzo quello di Apocalypse Now (95:1), che, prodotto finito alla mano, dura 30 minuti in più! (fonte: VashiVisuals).